È trascorso qualche giorno dalla giornata della memoria. Ho sempre cercato di raccontare ai miei alunni cosa fosse accaduto perché ho sempre creduto che ricordare i fatti atroci dell’Olocausto, avrebbe permesso di non ripetere più gli stessi errori. Sono rimasta molto colpita da ciò che mi ha detto un mio alunno di prima elementare.
Pensava che a causare tutto quel dolore fossero stati i mostri. Lui li immaginava come delle strane creature, magari con tratti di “ anormalità”. È rimasto senza parole quando invece si è reso conto che quei mostri erano assolutamente persone normali, comuni.
Ho cercato di riflettere insieme a lui e alla classe su quanto in realtà il male possa essere banale attraverso le parole della Arendt che trovo illuminante:

Il processo ad Eichmann diede occasione a molti di riflettere sulla natura umana e dei movimenti del presente. Eichmann tutto era fuorché anormale: era questa la sua dote più spaventosa. Sarebbe stato meno temibile un mostro inumano, perché proprio in quanto tale rendeva difficile identificarvisi. Ma quel che diceva Eichmann e il modo in cui lo diceva, non faceva altro che tracciare il quadro di una persona che sarebbe potuta essere chiunque: chiunque poteva essere Eichmann, sarebbe bastato essere senza consapevolezza, come lui. Prima ancora che poco intelligente, egli non aveva idee proprie e non si rendeva conto di quel che stava facendo. Era semplicemente una persona completamente calata nella realtà che aveva davanti: lavorare, cercare una promozione, riordinare numeri sulle statistiche, ecc…
Più che l’intelligenza gli mancava la capacità di porsi il problema delle conseguenze e degli impatti delle proprie azioni.

Ricordiamo perché non accada più, ricordiamo e istruiamo perché i bambini di oggi siamo adulti migliori di noi un domani.