Quest’oggi desidero condividere con voi una riflessione che ho trovato sul web e che ritengo possa aiutare a farci riflettere un attimo.
In questi ultimi giorni, a seguito anche del Covid, noi insegnanti ci troviamo costretti a dire i No che i genitori non hanno il coraggio di dire e talvolta, purtroppo, ci troviamo a dover “educare” anche le famiglie, a sensibilizzare continuamente circa la responsabilità personale e altrui per il rispetto delle regole specie in tempi così difficili.

I figli non si “perdono” per strada. Quella perdita, infatti, inizia dentro casa, con gli stessi genitori assenti, con quella madre che è sempre impegnata, con una montagna di necessità che vengono ignorate e di frustrazioni che non vengono risolte. Un adolescente si allontana dopo un’infanzia satura di distanza e di un amore che non ha mai saputo educare, orientare, aiutare.
Iniziamo chiarendo il fatto che esistono sempre delle eccezioni.Ovviamente, a perdere sono bambini che sono cresciuti in ambienti ricchi di armonia, ma che hanno un comportamento disadattivo oppure adolescenti responsabili che sono riusciti a mettere distanza tra loro e un parente tossico. Esistono sempre alcuni casi che sfuggono alle dinamiche classiche quando ciò che accade giorno dopo giorno in una casa segna in modo irrimediabile il comportamento generale dei bambini.
In realtà, e per quanto possa sembrare curioso, un padre o una madre non sempre riescono ad accettare del tutto questo tipo di responsabilità. Infatti, quando un bambino mostra comportamenti aggressivi a scuola, per esempio, e i professori si mettono in contatto con i suoi genitori, è comune che la famiglia dia la colpa al sistema, all’istituto scolastico stesso e alla comunità scolastica perché “non sanno educare”, perché non intuiscono le sue necessità e non usano le giuste strategie.
Anche se è vero che, per quanto riguarda l’educazione di un bambino, tutti noi siamo “agenti attivi” (scuola, mezzi di comunicazione, organismi sociali…), è la famiglia a piantare e a far crescere nel cervello del piccolo il concetto di rispetto, le radici dell’autostima o il seme dell’empatia.