Vai da sola

Vai da sola.
Vai da sola nel mondo grande
abbi paura
portala con te
che ti tiene a terra
ti arma le spalle fa barriera
di parole da brucare
piano al sopraggiungere delle ore
in cui gli umani fanno schiera
si annidano per la notte,
tu mastica piano parole prime
abbi paura e stai in bilico
sul sorriso, come fa l’ombra con le case,
da lí osserva in pace l’altro
che fa città fa chiarità notturna
che sta al caldo anche senza veste
che conteggia i volti
per la cena.
Tu stai sola
e parla con i platani dei viali
digli tutto quello che diresti
a orecchie umane,
meglio conservano i segreti
i vegetali meglio li assumono
in corteccia e linfa
a fare di te amica di terra
creatura di fango
lasciata a seccare al bordo
della notte.
Sí lasciati incrinare
piano piano argilla di paura
e sputo di mano esperta
che dalla crepa entra il soffio
e ti chiama viva.
Dài da mangiare agli uccelli
non dimenticarlo mai:
sei una briciola.

Chandra Livia Candiani

Modalità aereo

Chiudi gli occhi per un istante.
Hai presente quel ronzio di pensieri che ti affatica?

Si, quello fatto di voci che dicono che tanto la vita è questa, che da sola, da solo, non puoi cambiare niente, che pure se ti riunisci insieme ad altri non potrai mai cambiare il sistema, che infondo le persone, se guardi bene, non si meritano nulla.
Si, quelle voci che ti dicono che per cercare di fare qualcosa nel tuo piccolo, stai trascurando la tua di vita, e che non vedi risultati.
Poi sommale a tutti i pensieri quotidiani: la spesa, le bollette, il traffico, i figli da riprendere..

Ecco, ora silenzia queste voci una ad una, fin quando non resta che il buio degli occhi chiusi, fin quando non esiste più nulla, neanche più il mondo. Senti un po’ com’è!

Bene, riaprigli occhi va’!
Guardati intorno, che c’è tanto per cui ringraziare
Che c’è un universo da ricreare, senza pesi sul cuore.

Ciao, sono io…

So che ti senti male ogni volta che mi avvicino,
che ti disperi e vorresti mandarmi via subito, so
che se potessi… mi uccideresti, soprattutto
perché credi che sia io quella che ti vuole fare del
male, ma credimi, non è così.
Non sono qui per arrecarti dolore, tanto meno
per farti impazzire, penso di avertelo dimostrato
ogni volta che arrivo.
È vero delle volte sono spaventosa ma è la mia
natura.
Però come vedi alla fine della giornata, non ti ho
ucciso e non sei impazzito.
La verità è che quando arrivo tu stai male, senti
questa sensazione dolorosa nel petto.
Purtroppo non ho altro modo per farmi ascoltare.
Sei così impegnato a cercare successo, ad essere
produttivo a dimostrare agli altri che sei degno di
essere amato… e non ascolti i miei piccoli segnali.

Ricordi quella volta che hai sofferto di
mal di testa?
O quando hai avuto l’insonnia per più di 2 ore e
ti giravi nel letto?
O che ne dici di quella volta che senza un motivo
apparente hai pianto?
O ancora, di quella volta che ti sei sentito
oppresso dentro e ti mancava l’aria e non capivi il
perché?
Beh, tutte quelle volte ero io, volevo solo che tu
mi ascoltassi, ma non l’hai fatto.

Hai continuato a seguire il tuo ritmo frenetico di
vita.

Allora ho provato qualcosa di più forte, ho
provato a farti tremare l’occhio, fischiare
l’orecchio, sudare le mani, ma anche in queste
occasioni non mi hai voluto ascoltare.
Conosci bene la mia presenza, è per questo che
quando sei tranquillo o sei da solo e in
solitudine… o ti fermi, mi presento,
semplicemente per parlarti.
Ti disperi sempre, perché con la mente non
comprendi cosa ti succede, e ovviamente, con la
mente razionale non mi comprenderai.
Ecco perché mi sono arresa e ho deciso di
scriverti.
E mi congratulo con te se stai leggendo ciò che
ho da dirti, perché significa che hai finalmente il
coraggio di ascoltarmi, e credimi, nessuno meglio
di me sa della tua grande capacità di evitarmi e
scappare via, come scappare dal mostro nella
foresta oscura.

Come quelle volte in cui mi eviti e ti distrai per
ore davanti alla tv, vivendo la vita di altre persone
che non conosci pur di non affrontare ciò che
non ti piace.
O che ne dici di quelle volte che con un paio di
pillole hai intorpidito i tuoi nervi e le tue
preoccupazione; e cosa dire di quelle altre
sostanze che ti inducono lo stordimento
annebbiando ogni tipo di sentimento.
Spero che ora tu sia pronto.
Pronto ad affrontare la tua realtà, pronto ad
affrontare la verità nella tua vita senza maschere,
senza scorciatoie… senza pretese.

È così che deve essere.

L’ unica cosa che ho cercando di comunicarti per
tutto questo tempo: che è ora di evolversi andare
avanti.
Devi attuare cambiamenti molto profondi dentro
di te, perché non ti stai godendo della vita e non
ti senti appagato.
Per questo motivo che sono qui, per aiutarti a
recuperare quella pienezza che vive dentro di te;
per riuscirci dovrai liberarti da tutto ciò che ti
ostacola.
Sono qui per aiutarti a capire cosa esattamente
impedisce alla tua vita, alla tua passione di vivere
la gioia.
Ogni volta che entro nella tua vita, ti ricordo che
non è piena e felice, quindi se dovessi tornare,
non spaventarti, ma ascoltami.
E se davvero mi ascolterai non ci metterai molto
ad apportare i cambiamenti, li farai subito.
Se vuoi sentirti bene, tutto dipende solo da te.
So che lo desideri, ma allo stesso tempo so che
vuoi rimanere nel tua zona comfort, nella
comodità, pur di evitare ciò che ti fa male.
Preferisci continuare a cercare l’approvazione e
l’accettazione degli altri, facendo l’impossibile
per attirare attenzione; preferisci che gli altri
siano responsabili della tua persona, meno che tu
di te stesso… e naturalmente ti capisco, tutti
desideriamo fuggire dalle responsabilità.

Ma ho una notizia per te!

Solo entrando nel problema potrai avvicinarti a
quell’esperienza di liberazione.
Tu sia responsabile di te stesso e quando mi
ascolterai, credimi, me ne andrò.
Solo tu hai il dono di mandare via queste
sensazioni spiacevoli.

C’è qualcosa di molto importante che voglio dirti,
in realtà me ne andrò non appena intravedrò che
stai facendo cambiamenti nella tua vita, quando
vedrò che stai andando verso la tua evoluzione,
pronto a crescere e a riprendere in mano la tua
essenza.

Finché non lo farai, io ci sarò, sempre.

In conclusione, se oggi sono qui, perché hai
bisogno di me.
Hai bisogno di me, per modificare il tuo modo di
interpretare la tua realtà, lascia che ti dica che è
un po’ ‘distorta’.
Devi liberarti di credenze che non ti aiutano e ti
limitano; perdonare tutta la rabbia e riprenderti la
tua libertà interiore.
Soprattutto, hai bisogno di me per riconquistare
il piacere di vivere, per essere te stesso, perdere
la paura di rifiuto o di abbandono.
Hai bisogno di me per mettere dei limiti alle
persone che ti fanno del male, affinché tu possa
impugnare coraggio e imparare a dire “no”.
Hai bisogno di me per allontanare chi non ti
merita; per smettere di dipendere dall’esistenza
del tuo partner per essere felice.
Una volta per tutte, bada alle sensazioni del tuo
corpo.
In che altro modo avresti fatto attenzione al tuo
corpo?
Probabilmente in molti altri modi, ma questa sta
funzionando.
Dai al tuo corpo il cibo di cui hai bisogno, smetti
di criticare il tuo fisico e ringraziarlo, per te fa
tanto.
Corri, muoverti, passeggia riprendi i tuoi ritmi.
Perché esplodere sempre?
Perché la tristezza?
Perché pretendere così tanto?
Non capisco perché lo fai, hai tutto, sei tutto, hai
le capacità di cui hai bisogno per creare la tua
realtà, ma ti tratti come uno schiavo, sei troppo
severo con te stesso.
Sono qui per dirti di smetterla di farlo.
Chiediti come mai non hai più equilibrio interiore.
Chiediti davvero come vuoi vivere e per cosa
lottare: è la tua vita!
L’ unico controllo che puoi pretendere è quello di
te stesso, ma per conquistarlo, devi accettare che
l’hai perso, e lasciare che finalmente mi esprima,
dirti che quei sintomi così orribili che ho
inventato era per sostenere tutto questo e se
ancora non mi accetterai, sarò ancora più forte.
Quindi, la prossima volta che mi sentirai arrivare,
chiudi gli occhi, spegni la mente razionale per un
momento, lasciati andare… respira e cerca di
comprendermi.
Poi inizia il cambiamento nella tua vita con azioni
chiare e specifiche, vedrai che me ne andrò.
Spero di non dover entrare molte volte nella tua
vita, ma se ritorno… ricordati che non voglio farti
del male, voglio aiutarti a recuperare la tua
strada, quella che ti renderà felice.
E per finire, spero che tu possa vedermi come
sono: la tua Essenza.
Sono te stesso che urlo disperatamente e
imploro di ascoltarmi, ti parlo dal profondo del
tuo cuore, che scoraggiato cerca di farsi notare.
Quello che senti non è ‘tachicardia’, sono io, la
tua Essenza, che vuole semplicemente venir fuori
e vivere.

Con affetto,
la tua Essenza mascherata da Ansia.

C. Babudri

Tanto lavoro da fare

Un giorno una persona salì sulla montagna dove si rifugiava una donna eremita che meditava, e le chiese:
– “Cosa fai in tanta solitudine?”
Al che lei rispose:
– “Ho un sacco di lavoro da fare.”
– “E come fai ad avere così tanto lavoro? …non vedo niente qui…”
– “Devo allenare due falchi e due aquile, tranquillizzare due conigli, disciplinare un serpente, motivare un asino e domare un leone.”
– “E dove sono? …non li vedo…”
– “Li ho dentro.”
– “I falchi si lanciano su tutto quello che mi viene presentato, buono o cattivo, devo allenarli a lanciarsi su cose buone. Sono i miei occhi.”
– “Le due aquile con i loro artigli feriscono e distruggono, devo insegnare loro a non fare del male. Sono le mie mani.”
– “I conigli vogliono andare dove vogliono, scappano dall’affrontare situazioni difficili, devo insegnare loro a stare tranquilli anche se c’è sofferenza o ostacoli. Sono i miei piedi.”
– “L’asino è sempre stanco, è testardo, molto spesso non vuole portare il suo peso. È il mio corpo.”
– “Il più difficile da domare è il serpente. Anche se è rinchiuso in una gabbia robusta, è sempre pronto a mordere e avvelenare chiunque sia vicino. Devo disciplinarlo. È la mia lingua.”
– “Ho anche un leone. Oh… è fiero, vanitoso, crede di essere il re. Devo domarlo. È il mio ego.”
– “Come vedi, amico, ho molto lavoro da fare. E tu? A cosa stai lavorando?”

(Antica leggenda Zen)

Pensiero del venerdì

Ho bisogno di dare un nuovo nome alle situazioni, mettere un punto e lasciarmi trasportare dove vuole il vento.

Ho bisogno di dare un volto nuovo alle relazioni, smettere di avere aspettative sempre prontamente deluse.

Ho bisogno di aria fresca, pulita capace di far rifiorire nel mio cuore la speranza di un nuovo giorno che nasce.

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Prima di giudicare e criticare il mio operato e le mie scelte, indossa le mie scarpe…ti renderai conto di quanti sassolini ci siano all’interno e di come anche pochi passi siano già un inizio.

Novembre

La lezione che ho appreso è che la felicità, a volte risiede in piccole attenzioni, in piccole cose che alla fine si rivelano grandi atti d’amore, carezze dolci in un viso rigato di lacrime.

Settembre

Uno spazio indeciso, un nuovo inizio, un lungo respiro

Un’occasione.

Si iniziano diete, scuole, lavori e amori.

Si tagliano capelli e ponti.

Si comprano vestiti, libri,biglietti aerei.

Settembre spegne gli entusiasmi estivi e riporta alla realtà invernali.

A settembre si fa la muta.

Si lascia il vecchio, si abbraccia il nuovo.

Nella mia testa è a settembre che inizia un nuovo anno, non a gennaio.

E’ a settembre che decidiamo di vivere l’inverno immersi in maglioni pesanti

calzini con i fiocchi di neve, tè alla cannella e candele accese quando è buio.

Ma con il sole di agosto sugli occhi.

Questo è quello che auguro a me stessa per questo inverno,e anche a tutti voi.

Buon inizio, buon anno.

E. Bianconi

Tu tienimi

Tu tienimi
e io mi trasformerò in meraviglia
tra le tue mani,
al caldo,
quel caldo che di notte fa crescere il grano.

Tu tienimi
come guscio di noce
nel pugno
fessura tra i mondi.
C’è silenzio tra te e me
c’è perla.
Ti tengo.

Chandra Livia Candiani